Eccoci quà, siamo al secondo giorno in Islanda, il primo dedicato alle nostre escursioni fotografiche e da Hofn, dove risediamo in una piccola Guest House, ci catapultiamo, appena svegli, verso il massiccio del Vestrahorn e la sua gigantesca lagunaSeguiamo la 1, la strada maestra in Islanda, la Ring Road, unica arteria che fa il giro dell'isola permettendo di raggiungere tutti i piccoli centri che sono disseminati sulle zone costiere.

Ma forse è meglio fare subito un passo indietro: il primo giorno è stato completamente dedicato agli spostamenti dalla capitale verso l'estremo est del paese. L'isola non è gigantesca ma questa unica strada è a sole due corsie e ha un limite di appena 90 km/h. Ha ponti ad un solo senso di marcia e in questa stagione invernale in parecchi punti è ghiacciata, motivo per cui i quasi 500 km percorsi ci sono sembrati un'infinità. La prima sera quindi, dopo aver cenato con un piatto tipico islandese: tortellini in brodo, filiamo a letto distrutti.

L'alba ci preannuncia una giornata grigia ma nulla ci può tenere in casa, neanche il gelido vento che ci aspetta una volta usciti dall'uscio. La strada è breve da Hofn e l'accesso alla laguna è semplice ma ahimè tutto rimane celato ai nostri occhi da una nebbia fitta e da una pioggia insistente, sentiamo il mare, vicino sulla destra, rombare con forza senza quasi vederlo. Ci concentriamo sulla spiaggia nera e sui cespugli ma dopo due ore di attesa nulla succede e abbandoniamo. Ma non è finita. Ci tengo ad immortalare gli splendidi riflessi che questa laguna può dare e sono deciso a tornarci a tutti i costi. Cosi alle 23 di sera, accompagnati da un gruppo di turisti cinesi che ci chiedono di poterci seguire e con cui condividiamo la guest house, ci ripresentiamo alla ricerca dell'aurora boreale. Sarebbe il massimo beccarla qui con la laguna e i monti come sfondo, ma anche questa volta la fortuna non è dalla nostra, il cielo non si apre. I ragazzi cinesi dormono nella loro macchina, noi ci disperiamo un po' e dopo 3 ore abbattuti torniamo a casa con le pive nel sacco.

La mattina seguente miracolo! Il cielo è aperto, neanche il tempo di vestirci e siamo di nuovo là, è valsa la pena tribolare tanto! La vista è spettacolare, la laguna è coperta da due dita d'acqua e il riflesso che si genera è un meraviglia per gli occhi, la risacca spinge onde lunghissime su una battigia nero cobalto, le nuvole veloci sfiorano le cime difronte a noi. Il vento teso agita i cespugli secchi. Una pace incredibile!

Andiamo via dopo esserci fermati in più punti. Il tempo scorre veloce e dobbiamo volare verso il prossimo spot, sperando in un cielo clemente.

 

Per chi volesse visitare questo spot consiglio una buona lente grandangolare, io ho usato sia il Canon 17-40 che il Samyang 14, ma anche un medio tele per i particolari della sabbia e delle rocce. In inverno meglio avere un abbigliamento adeguato per potersi muovere sulle rocce vicino al mare senza bagnarsi troppo. Particolare attenzione va prestata alle lunghe onde che arrivano anche con forza e possono far cadere cavalletti e attrezzature. 

Indicazioni stradali


La laguna può essere raggiunta tramite una strada sterrata (ben tenuta come tutti gli sterrati in islanda) lasciando la Ring Road poco dopo Hofn in direzione est. Lo sterrato inizia immediatamente prima della prima galleria; è ampiamente segnalato sulla destra da una apposita segnaletica.

A questo link puoi trovare la mappa della laguna di Stokksnes.


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