Serra Dolcedorme è la principale cima del Parco del Pollino. Con i suoi 2267 metri sul livello del mare guarda dall'alto le quattro vette inferiori, dominando l'intera valle del Crati e gran parte della Basilicata.

Approfittando di una bella giornata d'autunno decido finalmente di scalarla in compagnia di altri tre amici. Da molto tempo ne osservavo la sommità;  ho tentato altre volte l'avvicinamento  ma la tanto agognata meta mi è stata sempre preclusa una volta dal meteo, un'altra dalla stanchezza fisica. Ieri finalmente ce l'ho fatta!!

La partenza come al solito è fissata da Colle Impiso a 1530 m s.l.m., da cui con passo deciso raggiungiamo i grandi piani del Pollino.
Ad allietare questa prima parte, a volte noiosa, ci pensano i caldi colori autunnali che in questo periodo screziano la faggeta: un vero spettacolo di tonalità giallo-rosse che non possono non toccare la sensibilità dell'escursionista amante della natura.

Raggiunti i piani, saliamo, questa volta più lentamente per via della ripidezza del tracciato,  fino alla Sella  del Pollino, il punto più basso tra le due cime.
Arrivati a questo punto, posizionato a  1900 metri, la fatica inizia a farsi sentire, ma la caparbietà mia e degli altri componenti del piccolo gruppo ci impedisce persino di pensare ad un inglorioso ritorno.
Il cielo sopra di noi é terso, di un blu cobalto e striato di cirri, segno di un prossimo cambiamento del meteo. Sotto di noi un tappeto di nuvole bianche e lontano orizzonti sconfinati causati da una pressoché totale mancanza di foschia in tutte le direzioni. Verso la vetta allora, senza ripensamenti!

La cresta su cui saliamo tende ad affilarsi regalandoci spettacoli sempre più emozionanti. Il versante di destra, rivolto a sud, è quasi del tutto verticale e  praticamente ricoperto di pini loricati maestosi. Un meraviglioso colpo d'occhio si apre sulle pendici di queste montagna , sui paesi sottostanti e sulla catena costiera: davanti a noi la cima, vicina eppure lontana e impervia nell'ultimo tratto, in fondo il golfo di Sibari.

La parte finale, da affrontare con nervi saldi, è molto verticale, meglio quindi tenersi sulla sinistra, in modo da evitare il baratro che ormai si apre sul versante sud. La cima arriva di colpo dopo una piccola anticima di altezza poco inferiore.
In vetta la calma è sovrana, un silenzio irreale, un'emozione che non dimenticherò in tutta la mia vita! Quanto mi hanno dato e quanto ancora mi sorprendono queste montagne!!

Rimaniamo non molto sulla vetta, il tempo di rinfrancarci, mangiare qualcosa e firmare il libro che il CAI ha installato in cima.
Il ritorno è estenuante, in totale il tracciato è di 16 km e le nostre gambe li sentono tutti, la fatica però non riuscirà a toglierci la felicità di aver guadagnato un cosi meraviglioso traguardo.



Indicazioni stradali


Per raggiungere Colle Impiso si può uscire dalla A3 Salerno - Reggio Calabria a Campotenese(CS) e percorrere la strada comunale che vi porta sui piani. Allego la mappa realizzata su google map così da poter osservare per bene il tragitto. Clicca